Thee Tsunamis – Saturday Night Sweetheart (Magnetic South Records, 26/05/2015)

coverLe Tsunamis sono adorabilmente al di fuori di qualsiasi trend-spotting, perse nella parte meridionale di quel nulla chiamato Indiana, US. Poco più che ventenni ci deliziano con un rock garage sgangherato, storto, incontaminato, proprio perché isolato, ed irresistibile. Una fresca ondata di aria frizzantina proveniente da un ventilatore in disuso. La Magnetic Records ha licenziato quest’album che conferma appieno le ottime sensazioni provocate dal precedente EP “Delirium and Dark Waters” pubblicato nel 2014.

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Vi rivivono i miti della debolezza di Kim Fowley per le all girls band, ovvi riferimenti alle Shaggs, le chicks disegnate da John Waters, Tura Satana, Natalie Wood che fa lo starter al chicken run di “Rebel Without A Cause”, il profumo della lacca per capelli che solletica le narici, le borsette con dentro la spazzola per cotonarsi i capelli, rossetti provocanti e pose temerarie.

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Le Tsunamis irradiano fascino, ma hanno anche sufficiente talento da rivitalizzare un suono che ormai è stato sviscerato sotto tutti gli aspetti fino a renderlo di nuovo pericolosamente incisivo, marchiandolo col fuoco della genuinità e fedeltà del migliore rock’n’roll proveniente dalla echo-chamber sotterranea.

“Female Trouble” è un attacco di devastazione sonora à la Ramones. Rivendicazioni femminili simil-gutturali di compattezza insospettata e liriche sarcastiche.

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“Trash Talk” rallenta saggiamente i tempi, per evitare di andare a schiantarsi fin dalla prima curva. E’abbellita da coretti sixties con rimandi ancestrali al Paisley Underground, ma è solo un soffio, perché qui predomina la distorsione e l’urgenza.

“I Know” ha un ritmo irregolare e super storto a ricordare gli esperimenti chitarristici delle Bush Tetras, ma con linee armoniche degne dei primi dischi delle Raincoats, Delta 5, depurate dal virus funk, e Pink Military.

E’ il trionfo delle armonie frastagliate che galleggiano insolenti su un mare di fuzz e crosta pop carsica, bubble gum music che divampa su punk ferale ed è masticata guardando le New York Dolls su Youtube, le rivendicazioni della teen-sploitation, che ha inserito il proprio cuore in un frullatore, 12 canzoni orecchiabili che raccontano una storia vecchia come il mondo: quello che gli uomini non comprendono le ragazzine lo capiscono benissimo.

Schoolboy Johnny Duhamel

Bandcamp

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