Dave Heumann – Here in the Deep (Thrill Jockey Records, 2015)

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Dave Heumann – Here in the Deep (Thrill Jockey Records, 2015).

‘Here in the Deep’ è il primo disco solista di Dave Heumann, già leader di una delle band più toste dell’attuale panorama musicale Usa. Cioè quegli Arbouretum che con i Pontiak costituiscono probabilmente la massima espressione attuale di un certo sound che mi piace ricollegare a un’espressione resa celebre nella letteratura italiana dal Giovanni Verga e successivamente ripresa nella traduzione italiana di ‘Escape From Los Angeles’ di John Carpenter. L’espressione è ‘spaccamontagne’, che poi significherebbe stando al vocabolario Treccani, ‘Chi si vanta di aver fatto, o di essere capace di fare, cose inverosimili, o fa vane e tonanti minacce; spaccone, gradasso.’

Consapevole invece dei propri mezzi e delle proprie capacità e affatto spaccone, Heumann si prende una pausa dal suo progetto principale e in compagnia di qualche amico, tra cui Walker Teret (Lower Dens), Mike Kuhl, Jenn Wasner (Wye Oak) e il pianista Hens Chew tra gli altri, registra questo dischetto di dieci canzoni che tra le altre cose ha il pregio di essere mixato da una autorità del genere folk più sabbioso quale Mr John Parish.

Sebbene i toni siano meno accesi, il disco riprende sostanzialmente quelle che sono le tematiche già care agli Arbouretum. Si alternano episodi più tipicamente folk come la pastorale ‘Leaves Underfoot’ oppure ‘Holly King On A Hill’; ‘Cloud Mind’ strizza l’occhio a una tradizione tipicamente progressive che rimanda a autori anche della tradizione nostrana (Pfm oppure Jenny Sorrenti). ‘Greenwood Side’ e gli oltre sette minuti di ‘Ends of the Earth’ probabilmente avrebbero potuto anche trovare spazio in un disco degli Arbouretum, mentre in ‘Switchback’, il brano di apertura del disco e soprattutto ‘Idles of Summer’  Heumann ci mostra il suo lato più tipicamente pop  e easy-listening.

Infetto di una tradizione folk e da una visione spaziale estesa tipicamente made in Usa, ‘Here in the Deep’ è un disco senza troppo pretese, forse poco spaccone ecco per uno spaccamontagne come Heumann, ma in cui il songwriter di Baltimora, prossimo a un suo compare di avventure quale Will Oldham/Bonnie ‘Prince’ Billy, ci mostra tutte le sue più varie capacità compositive, peraltro già dimostrate in precedenza. Sound tipicamente ‘Thrill Jockey’, che per chi scrive, costituisce garanzia assoluta di qualità.

‘Ultima chiamata, spaccamontagne.’

‘Per cosa?’

‘Per la libertà.’

‘In America? È morta molto tempo fa.’

@sotomayor

Pubblicato da Emiliano D'Aniello

'Who killed Jesus? It wasn’t the Pharisees, or the crowd. Who was it?'

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