
Chiedi chi era Bob Crane. Bob Crane, nato a Waterbury nel Connecticut e cresciuto nella città di Stamford, fu uno speaker radiofonico tra i più celebri degli anni sessanta, fu attore e una stella della televisione nelle vesti del colonnello Hogan (quello di ‘Hogan’s Heroes’). Fu un disc jockey e un batterista come i suoi idoli Gene Krupa e Buddy Rich. Soprattutto Bob Crane fu ed è ancora oggi una icona e anche avendolo solo ‘sfiorato’, il suo amico John ‘Carp’ Carpenter aveva infatto venduto un vcd ad Elvis, fu forse una delle prime icone e vittime maledette del rock’n’roll.
Che cos’è il rock’n’roll? È facile fare della retorica quando parliamo di rock’n’roll e potrebbe in qualche modo essere fuorviante parlare di rock’n’roll relativamente una figura come quella di Bob Crane, una persona che in pubblico aveva la pretesa di essere repubblicano e conservatore, puritano. Voglio dire, potrebbe in qualche modo costituire una modalità pretestuosa per demolire un intero mito costruito a partire dalla metà del secolo scorso a partire da Jimmy Dean, Elvis, i Rolling Stones.
Eppure la verità è che Bob Crane, stella dello spettacolo, ossessionato dal sesso in maniera virale e al punto da farne una vera e propria malattia (del resto sarà questa sua ‘mania’ a ucciderlo in un certo senso) e allo stesso tempo però nella vita pubblica di tutti i giorni, marito e padre esemplare, fu una delle prime vittime dello star-set e in questo senso ancora prima, fu vittima di se stesso.
La società di oggi, più che quella di ieri, sta in qualche modo demolendo quel principio che una volta veniva considerato intoccabile della privacy. Secondo molte persone questa cosa costituisce un male assoluto, altre più o meno relativizzano la pericolosità presunta di questo fenomeno, cercano di attualizzarla, prendono quelle che ritengono essere le proprie contromisure a qualche cosa che nella pratica non esiste.
La mia non vuole essere una critica chiaramente, ognuno è libero di pensarla come gli pare e chissà non possa essere io avere torto, dato che del resto non esistono verità assolute e in questo caso potremmo anche semplicemente considerare invece che quello che è lo stato dei fatti, quelle che sono le percezioni dei singoli individui. Quello che penso tuttavia è che la privacy, l’ossessione per il rispetto della privacy, della conservazione di una immagine pubblica immacolata e intoccabile, costituiscano una specie di mito da demolire e in questo senso una strada possibile verso un nuovo tipo di società più sensibile e aperta al confronto tra i singoli individui che ne facciano parte.
Qualche anno fa, me la passavo abbastanza male, cominciai a soffrire di attacchi di panico. Fino a quel momento non avevo mai preso in considerazione la possibilità neppure di potere essere in qualche modo attaccabile sotto il profilo psicologico. Invece, chiaramente, come spesso succede, la verità è che ero praticamente a pezzi. Che cosa significa essere ossessionati dal sesso? Ma più che questo, essere ossessionati dalle immagini, una specie di ossessione visiva oppure audiovisiva come quella cui era soggetto Bob Crane. Parlare di masturbazione costituisce ancora oggi un tabù ancora più che parlare di sesso e se è vero che masturbarsi rende ciechi, allo stesso modo la pornografia può costituire una vera ossessione. Non ero ossessionato dal sesso in quanto tale: semplicemente tutte le sere avevo bisogno della mia dose di pornografia. Chi conosce la pornografia online, la pornografia in streaming, forse conosce i meccanismi mentali che scattano nella testa di chi usufruisce di questa risorsa. Ci sono centinaia, migliaia, milioni di filmati porno a portata di clic e tu te li vorresti vedere tutti. Con il risultato finale che fai zapping da un video all’altro fino a eiaculare. Fino a uscire fuori di testa. Ci sono centinaia, migliaia, milioni di filmati porno e di attrici porno e tu te le vorresti fare tutte.
Il regista e sceneggiatore Paul Schrader – Taxi Driver, Raging Bull, Affliction… – ricostruì in un suo film, ‘Auto Focus’, quelle che furono le vicende che in una sequela irrefrenabili di eventi, portarono alla fine di Bob Crane, che il 29 giugno del 1978 fu trovato morto in un appartamento a Scottsdale, Arizona. Particolarmente criticato da tutte le parti in causa, l’omicidio di Bob Crane costituisce ancora oggi uno dei più famosi casi criminali irrisolti della storia degli Stati Uniti d’America, il film centra giustamente la propria attenzione su quello che fu il rapporto che legava Bob Crane a John Henry ‘Carp’ Carpenter, che del resto successivamente agli eventi, fu considerato e additato come autore dell’omicidio.
John Carpenter, solo omonimo del famoso regista, fu introdotto a Bob Crane da un suo collega sul set dove giravano Hogan’s Heros. Lavorava per la Sony Electronis e fu praticamente uno dei primi a vendere videoregistratori negli Stati Uniti d’America. Vantava di aver venduto un videoregistratore ad Alfred Hitchcock, a Elvis Presley (già detto), persino al presidente americano Lyndon Johnson. Condivideva con Bob Crane la passione per le donne e per il sesso e questa fu alla base del loro legame di amicizia e in qualche modo di interdipendenza. Qualcuno parlerà anche di bisessualità, i familiari di John Carpenter avrebbero smentito questa possibilità, ma poco importa. La verità è che ognuno costituiva esattamente in qualche modo una giustificazione per l’altro, la loro amicizia era una specie di alibi perfetto dietro il quale nascondere e giustificare a se stessi prima che agli altri, quelle che erano le loro ossessioni: ‘Do you know what time it is, Bob? It’s fuck time!’ Bob Crane e John Carpenter erano sempre a caccia di donne. Bob godeva di una considerevole popolarità, che gli permetteva di essere immediatamente riconosciuto e quindi ricercato, sessualmente appetibile, Carp ricompensava il suo compagno di avventure con la sua competenza tecnica relativamente la tecnologia audiovisiva. Scattavano fotografie, filmavano i propri atti sessuali. Bob Crane aveva centinaia di foto di donne a seno scoperto, che sviluppava in una propria camera oscura; collezionava videotape delle sue prestazioni sessuali e si ritiene, John Carpenter dixit, si fece persino allungare il pisello perché così, quando si guardava su video, poteva godere maggiormente di quella visione allora resa più spettacolare.
Vero oppure no, del resto non so se sia veramente possibile allungarsi il pisello (se lo sapessi, lo farei), c’è molto di più in Bob Crane di una semplice ossessione per il sesso oppure per la pornografia. Bob Crane era un uomo che era ossessionato dalla cultura dell’immagine, come lo siamo tutti del resto, andiamo, e allo stesso tempo – come tutti – ne era spaventato. Tanto più diventava famoso e popolare, tanto più crescevano le sue ossessioni e le sue paure, conseguentemente i suoi ‘appetiti’. Non ci può essere equilibrio nella vita privata di un personaggio pubblico come una star della televisione oppure della radio, se questa vuole essere a tutti i costi divisa da quella che è la vita pubblica, che si vuole sempre in qualche modo immacolata, per forza ‘pulita’.
Viviamo in una società fortemente competitiva e resa ancora di più tale dallo sviluppo di quegli stessi mezzi e innovazioni tecnologiche che in qualche modo sconvolsero la vita di Bob Crane e lo costrinsero a restare isolato dal mondo dello spettacoloe successivamente alla rottura di ogni equilibrio possibile. Questa situazione in qualche modo, vissuta in una determinata maniera, può comportare a tutti noi uno stress aggiuntivo considerevole. Voglio dire, se ci pensate, se ci pensate veramente e liberi da qualsiasi tipo di condizionamento, potete benissimo considerare che sia qualche cosa a cui non potreste mai e poi mai venire a capo: qualche cosa che non potete controllare.
Non possiamo avere il controllo totale su quelle che sono le nostre vite, che dovremmo invece cercare di vivere liberamente e al massimo delle nostre possibilità, invece che accontentarci di essere spettatori oppure, dato che parliamo di immagini, telespettatori. Per lo più ogni singolo individuo pretende di vivere la propria vita attraverso quella degli altri e queste ci appaiono sempre migliori della nostra, che invece è insufficiente, in qualche modo mancante. Queste, queste stesse mancanze, costituiscono la base delle stesse ossessioni che aveva Bob Crane. Che fu una vittima del rock’n’roll, perché tutte le vittime del rock’n’roll sono in qualche modo vittime di se stessi e in questo modo della società cui appartengono o cui pure ritenendo di non appartenere, vorrebbero invece fare parte. È stato questo che ha ucciso Bob Crane. In questo senso, che importa se a commettere l’omicidio sia stato veramente Carp oppure no. Chi ha ucciso Bob Crane, se stesso oppure siamo stati tutti noi, ammesso faccia veramente qualche differenza.
‘Do you know what time it is? It’s fuck time!’